L'angolo della satira di
Pungolin
Il responsabile
dell’Ufficio Toponomastica del nostro Comune, mi dicono sia stato sommerso da vibrate
proteste da parte di alcuni residenti in una certa contrada che potremmo
definire “in”.
È accaduto in
quanto, per la nuova intitolazione della contrada, che si trova nei pressi di
Via Cala Rossa, giusto è parso al Comune ripristinare l’antico e originale
toponimo, in un quadro di generale recupero di essi. Cosa apprezzabilissima, d’altronde.
Nel tempo, infatti, gli antichi toponimi sono stati sostituiti con traduzioni in
un italiano alquanto discutibile, che ne hanno stravolto l’originario significato.
È accaduto, per esempio, con Contrada “AGGHIANNUNI” [grossa ghianda] trasformatosi
in “AGLIANDRONI” (ma dove siano questi “androni” nessuno lo sa).
Invece, per
quanto riguarda le proteste di cui prima, queste si sono manifestate quando,
gli abitanti della zona, hanno visto comparire l’indicazione “ROCCAVOLI”
anziché “ROCCHE ALTE”. Evidentemente è apparso loro troppo volgare e popolare
questo toponimo. Anche perché, precipitare dalle alte rocche per finire sui
cavoli (che si sa, puzzano per natura) non piace a nessuno! D’altronde, non è
forse vero che la regina Maria Antonietta si guardava bene dal pronunciare la
parola “pane”, preferendo la brioche?
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