LETTERA A PUNGOLIN (spazio satira)
(Ricevo -si fa per dire- e
volentieri pubblico)
Caro Pungolin
Mi chiamo Kevin Dardo.
Ora ci racconto un fatto che mi ha lasciato alluccutu.
Quando andavo
alla scuola media mi anno imparato che le frecce le usavano ai tempi di giove.
Cera uno che si chiamava cupito che le frecce le tirava nei cuori degli
innamorati e loro, se faceva centro, si innamoravano. Poi cèrano i romani, i
giapponesi, i cinesi, gli indiani e tanti altri che furono bravissimi a farle e
a tirarle. Ma i più bravi sono ancora i servaggi della Mazzonia, che le tirano
nvilinate a mmuzzu, e forse per questo la chiamano Mazzonia. Un giorno, sempre
la professoressa, ci spiegò che c’era pure un treno che si chiamava FRECCIA
ROSSA, ma venne Bellusconi, e ci cambiò il nome perché quando vede il rosso
annuorba e così lo chiamò FRECCIA AZZURRA. Un’altra volta la professoressa ci
spiegò che si può dire LANCIARE FRECCIATE che è quando uno non parla chiaro
chiaro e firria ntunno alle cose. E si può dire pure SFRECCIARE per dire che
uno passa a razzu. Poi, cchiù granniceddu, le tiravo al bar dello sport (cioè
nella parmigiana) per passare il tempo con gli amici.
Laltro giorno,
però, mi capita un fatto straniu. O compagnato in macchina un amico tetesco
della germania allarioporto qui vicino, che doveva prendere l’aerio per bellino.
E quando ho girato a sinistra nello svincolo, lui a gridato come una igna. Io
mi sono scantato tutto e ci ho detto MA CHI AI, perche gridi? E lui mi a detto TU NON USAREN FRECCIA PER GIRAREN?
FRECCIA? MA CHI
BBUOI RIRI? Ci o risposto. E mi venne subito in testa Cupito e tutte quelle
altre cose che dicevo prima. Mi sono fermato, o sceso, e mi sono messo a
cercare nel portabagaglio di dietro, non o trovato le freccie e o risalito ncazzato.
NON CE NE HO FRECCIE, gli o detto e lui sa meso a ridere. Poi mi a fatto vedere
che al lato del manubrio ce una cosa che esce e che si abbassa e si alza e fa
tic-tac/tic-tac. Io mi o risacato in aria e lui mi a detto che in tutto il
mondo si usa per girare a destra e a sinistra. E io ci o detto, E COSÌ, BASTA
SPOSTARE IL PIRICUDDO, E IL MANUBBRIO SI GIRA DA SOLO? E lui mi a detto che il
manubrio dovevo girarlo sempre io, ma prima dovevo abbassare o alzare
(sinistra/destra) il piricuddo per avvisare quello che sta dietro o che mi
viene nfacci.
Mentre eramo li
che mi spiegava tutte queste cose delle freccie, e passata mia cucina Sceron (tutta
sofisticata, istruita e diplomata, figlia di me zzia Rusulia), col suv nuovo nuovo e si a fermata perché ci pareva
che avevo bucato. Lei e bravissima a portare la machina. Come dicevo, si a
fermata e siccome come dicevo, è bravissima, o visto che con una mano teneva il
cellulare all’aricchia e la sigaretta tra le irita, nell’altra mano aveva un
gelato di fragola e mentre parlava al telefono, leccava il gelato tra una
sucata e laltra della sigaretta, mentre col dito del piede ammaccava il bottone
per cambiare programma della radio. E meglio di sciumacher a guidare. Una volta
mi a dato passaggio a palermo, che ero restato a pieri. Stava superando un tir
a 120 e tutto insieme si a messo il piede nel cruscotto pi pittarisi lugna e io
ci o tenuto il manubbrio per un 5 o 6 minuti.
Stavo dicendo che
si a fermata perche credeva che avevo bucato e mi a detto tutta in italiano,
CHE TI E SUCCERUTO, CUGINO. Io gli o detto che il mio amico della cermania mi
stava spiegando che ci sono pure le freccie che si addumano e astutano per
girare e lei mi ha detto, KEVIN ANCORA CON LE FRECCIE IOCHI, NON TI PARE MALO?
PUNGOLIN RISPONDE
Caro Kevin Dardo, la tua lettera suscita meraviglia
e curiosità. Se possiamo darti un consiglio, scrivi una lettera (o te la fai
scrivere) a Marchionne, quello della FIAT, per avere maggiori lumi sulla
“questione freccia” e, in caso di risposta, ti chiedo gentilmente di informarmi.
Se dovesse risponderti, non esiterò a concederti tutto lo spazio disponibile
pur di sciogliere questo enigma.
Ma prima di lasciarti voglio riferirti anch’io
qualcosa che forse si potrebbe ricollegare al mistero delle frecce. Quando ero
ragazzo fumavo un tipo di sigaretta chiamata “STOP”. Molti miei coetanei
dovrebbero ricordarsene. Da tempo, però, queste sigarette sono fuori commercio,
ma quello che io non riesco a spiegarmi è come mai continuino a fargli tutta
sta pubblicità in tutti gli incroci del paese.
Pungolin
P.S.:
Complimenti per l’abilità di tua cugina Sharon.
Sappi, tuttavia che, nelle ultime settimane, è stata ampiamente superata da
molti altri.
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