di Beni Giambona
Un tratto di linea ferrata della Stazione Cinisi-Terrasini |
In che senso chiuso? ovviamente
dalla linea ferrata Palermo-Trapani.
Tutto il nostro paese è
praticamente chiuso da questo ferreo e fastidioso abbraccio; per uscirne
dobbiamo attraversare i passaggi a livello della stazione di Cinisi-Terrasini,
del Corso Vitt. Emanuele, di via Partinico e quello secondario di via Ralli.
Chi invece vorrebbe
raggiunger le strade del lato, diciamo
Partinico o Trapani, non c’è alternativa, ci si “attacca al tram” o meglio “al
treno”
Volendo fare un esempio cioè
vedere quello che accade ogni giorno lo vediamo come ci si trova in gabbia,
specialmente chi sceglie, verso le ore tredici di andare alla scuola media a
prendere i figli; vede il caos causato dalle macchine posteggiate, e neanche a
farlo apposta, vedere spesso il passaggio a livello chiuso e una grande fila di
macchine in attesa che passi il treno.
Anni fa, eliminando i casellanti,
i passaggi a livello divennero automatici. Ma spesso e volentieri questi non
funzionano, vuoi per qualche goccia di pioggia o per qualche altro motivo, si
resta bloccati, come molti di noi terrasinesi abbiamo avuto la sfortuna di
sperimentare.
Lo stesso discorso è valso e vale
per i passaggi della stazione ferroviaria e di via Partinico.
Questa storia dura dalla fine del
1800, quando, fu costruita la linea ferrata Palermo-Trapani e si creò la
stazione ferroviaria lì dov’è, dopo un lungo contenzioso con il comune di
Cinisi.
A dire il vero allora il principe
di d’Aumale che aveva il magazzino di vini sul lungomare di Terrasini, voleva
che la stazione ferroviaria fosse costruita lì, cioè di fronte l’attuale museo
di palazzo d’Aumale, dove poteva agevolmente caricare i suoi vini sui treni.
Allora non se ne fece nulla, riuscì a farsi costruire la stazione ferroviaria
dello Zucco vicino la sua azienda vinicola, dove poté agevolmente spedire i sui
vini in Francia.
Ma questa è storia antica!
A parte tutto, bisogna
riconoscere che per coloro i quali non
hanno fretta, stare fermi dinanzi a un passaggio a livello ha qualche utilità,
per esempio le donne per rifarsi il trucco, ravviarsi i capelli, o fare la
telefonata all’amica ecc. Invece per gli uomini, per esempio, accendersi una
sigaretta o sfogliare il giornale fresco di stampa o incollarsi al telefonino,
per telefonare non si sa a chi, oppure telefonare alla moglie invitandola a
“calare la pasta”; per chi ama rilassarsi di più, invece potrebbe ascoltare da
un cd la sua musica preferita.
Questi automobilisti che rimangono
in trepida attesa sono dei grandi ottimisti, lasciano il motore acceso,
sperando che i passaggi a livello riaprano presto, beandosi delle belle boccate
di ossido di carbonio o cos’altro, che fa tanto bene alla salute. Qualche
ecologista, pessimista, invece spegne il motore, ma si becca lo stesso i fumi
delle altre macchine.
Allora che fare ? Vogliamo aprire Terrasini al mondo?
Se questo, non dovesse avverarsi,
potremmo scrivere nei nostri dépliant
turistici che Terrasini è il paese del sole, del mare e di passaggi a livello.
Al momento, in mancanza d’altro,
chi non volesse sopportare oltre questo fastidio, potrebbe scegliere di abitare
nella libera (di passaggi a livello) Cinisi.
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